Diverse sono le possibili origini del nome di questa città.
Da “Sale”, perché venne utilizzata per lo stoccaggio di questo minerale, chi lo collega al nome del magistrato “Saloo” di origine Etrusca. Altri lo associano a “Salodium”, ossia le stanze di cui erano ricche le nobili ville di epoca romana ma… la mia preferita è che Salò debba il suo nome maestoso grazie alla regina Etrusca “Salodia”, che dimorando proprio in codesta cittadina, la volle ricca di magnificenze e di bei palazzi che ci affasciano tutt’ora. Salò coinvolge, ogni angolo anche quello apparentemente più insignificante, si rivela fonte di scoperta e meraviglia.
Ogni scorcio ed ogni inquadratura sono ricchi di energia e racchiudono tutta la forza che il Lago trasmette.
Adagiata languidamente sull’omonimo golfo, baciata dal sole del mattino e accarezzata dalla brezza della sera, Salò sorge ai piedi del monte S. Bartolomeo. Si distende lungo il romantico “lungolago”, adornato da aiuole piantumate da profumatissimi alberi di mandarino e altri agrumi. Tra piazza del Carmine e la “Fossa” si sviluppa il cuore antico di questa meraviglia, perla rara tra le bellezze del Garda. Un guazzabuglio di strade e viottoli, vicoli e palazzi signorili si alternano a piazzette incastonate tra antiche costruzioni.
Appropriata cornice per matrimoni sul lago di Garda è Il duomo di Salò, dedicato a Santa Maria Annunziata. Rimasto incompiuto è il monumento più importante della città. La sua facciata risalente al periodo romanico è ancora in mattoni, mentre le porte laterali terminate successivamente e ricoperte in marmo bianco, ci fanno intuire come sarebbe stato il progetto una volta ultimato.
Se amate invece le cerimonie contenute, semplici ma sorprendenti…
In una piccola valle nascosta e a pochi conosciuta, alle spalle si Salò, sorge una deliziosa chiesetta dedicata alla Madonna del “Rio”. La sua costruzione è intrisa nel mistero. Si narra che il santuario venne eretto dopo un’apparizione della Vergine in una grotta scavata nel Rio.
Qui la Madonna lasciò l’impronta di un suo piede su di una candida roccia. Un suggestivo viale di ulivi conduce ad un piccolo ponte che attraversa il “Rio” e ci permette di accedere al sagrato della Chiesetta.
A sinistra della stessa, un altro sentiero porta ad una cascatella, alta ma poco consistente che con gli spruzzi, mantiene un’atmosfera umida da grotta che ravviva il verde muschio ed il caprifoglio. Un’atmosfera sognate avvolge questi luoghi che sembrano quasi magici e provenienti da un’altra dimensione.
A pochi chilometri, si staglia imperativa la Rocca di Manerba. Irta scultura della natura, forgiata e cesellata dai venti che scivolano lungo le sue pareti rocciose. Le onde del lago di Garda si infrangono violente quando c’è burrasca, ma sanno anche dolcemente accarezzarne le rocce nelle giornate calme e soleggiate. Sulle pareti a strapiombo, crescono incastonate, numerose piante di fico d’India. Piccoli capitelli votivi costruiti dall’uomo sbucano in improbabili posizioni. Dalla sua sommità si domina il Lago, mentre la sua base racchiude graziose baie. Fotografo Matrimonio Salò
“Tutto è azzurro, come un’ebbrezza improvvisa,
come un capo che si rovescia per ricevere un bacio profondo.
Il lago è di una bellezza indicibile”.
Gabriele D’Annunzio