Una fiaba è sempre una fiaba…. riesce ad incantare i più piccoli ma anche i più grandi.
E che fiaba sarebbe senza una principessa, un principe ed un castello?!
Lei si chiama Laura e lui Stefano. Lei una ragazza timida e spontanea e lui un ragazzo dal cuore grande e generoso. Li ho conosciuti poco, ma quel poco mi è bastato per capire come le persone possano farti emozionare con piccole cose.
Iniziai andando dalla sposa intenta nei suoi primi preparativi: acconciatura e minuzioso trucco allo specchio presso 3G parrucchieri. Dulcis in fundo l’abito dell’Atelier Ritratto Sposa. Indossare quell’abito è sempre qualcosa di magico. Ognuna lo guarda con una prospettiva diversa: il sogno della sua vita che si sta realizzando, il passo che le cambierà tutte le giornate, il coronamento del suo amore, la gioia più grande… Lo si infila con delicatezza, come se ci fosse la paura che questo si spezzasse.
Poi una sorpresa: un regalo inaspettato dalla persona che più di altre noi amiamo e portiamo dentro al nostro cuore. Un piccolo pacchetto accompagnato da un biglietto che ha riempito gli occhi di lacrime di Laura. La perla che rappresenta proprio l’amore e la purezza e che i grandi egizi la veneravano come un oggetto magico.
Andai poi dallo sposo che alloggiava al Casale delle Rose. Lo incontrai mentre la nonna lo curava attentamente:la giacca infilata senza neppure una piega, i gemelli sopra il tavolino e il plastron sistemato a pennello… Lo guardava con estremo amore perché risultasse il più bello, come tutte le nonne vogliono, e poi un lungo abbraccio che ha lasciato trasparire mille parole. Tutti erano pronti per il grande giorno e l’ora oramai era vicina.
Sul sagrato del Duomo ad aspettare Laura c’era Stefano visibilmente emozionato. Quando da quell’auto scese lei, con il velo che le copriva il viso, l’alchimia che li legava era palpabile. Due passi per arrivare all’entrata della porta ed ecco accingersi ad entrare…ad entrare insieme sin da fuori fino alle soglie dell’altare.
Matrimonio al Castello di Bevilacqua (Verona)
Ci trasferimmo tutti poi al castello di Bevilacqua: il viale, le alte cinte murarie che lo costituiscono ed un portico che conduce ad un cavedio di luce, dove tutti gli ospiti poterono brindare insieme per festeggiare i novelli sposi. Leccornie di ogni genere, sin dagli antipasti fino alla torta e poi tutti a festeggiare il loro amore fino a notte fonda. Li lasciai a fine serata a loro stessi. Nel perdersi delle grandi stanzi nobiliari e nei segreti che ogni castello racchiude. Era ora di andare a letto e diedi la buona notte alla principessa e al principe.
L’indomani la loro storia avrebbe avuto inizio su di un libro tutto bianco. Buona notte miei cari sognatori.