Oggi vi presento una bellissima coppia, Iana e Marco, per la quale ho avuto l’onore di fare da fotografo di matrimonio a Venezia, a Burano precisamente. Marco è un ragazzo solare e simpaticissimo, Iana ha un sorriso che incanta e, con indosso il suo stupendo abito da sposa, ha ammaliato anche la figlia maggiore, che resta letteralmente a bocca aperta durante la vestizione della sposa.
Il rito civile si è svolto presso Villa Grimani Valmarana, a Noventa Padovana, sotto l’attenta supervisione di due testimoni speciali: le piccole di Marco e Iana, simbolo tangibile dell’Amore splendido che irradia questa coppia. La cerimonia è stata intima e molto sentita, stupendo l’abbraccio tenero degli sposi poco prima dello scambio delle fedi: un momento che racchiude l’infinito.
Dopo la cerimonia, pronti in direzione Burano! Ci siamo imbarcati al Tronchetto, il porto di Venezia, e siamo approdati fra nuvole e giochi di luce, su di una delle isole più magiche della Laguna. Qui, basse case colorate, vicoletti silenziosi e ponti in legno fanno da scenario ai primi passi di Iana e Marco come marito e moglie: sguardi carichi di dolcezza, un bacio rubato, un raggio di sole che si scopre timido al cospetto di tanta felicità.
La trattoria “Alla Maddalena” è la location scelta dagli sposi per festeggiare le nozze, una tipica locanda di Burano dove ci si sente come a casa. L’allegria non manca, ma il clou si raggiunge con il lancio del bouquet e con quello più osé della giarrettiera, dove gli amici danno il meglio si sé in gaiezza. Dolcissimo il momento del taglio della torta, dove le piccole non hanno potuto fare a meno di metterci… il dito! La sera scende, il mio compito di fotografo di matrimonio a Venezia giunge al termine compiendo l’ultimo scatto di una Laguna dominata da nubi potenti, ma ciò che mi resta nel cuore sono gli attimi felici di una splendida famiglia: grazie, ragazzi, per questa magica esperienza, che la gioia sia la vostra costante quotidiana più viva!
“E quando lasciamo Venezia
scopriamo che i nostri orologi hanno
problemi a tornare di nuovo al tempo reale.”
(Mieczysław Kozłowski)